19 giu 2009

Nazionale - L. 181/89 - Rilancio Aree Industriali - sempre aperta

La legge 181 finanzia la reindustrializzazione e il rilancio delle aree industriali colpite da crisi di settore. Nata per far fronte alla grave crisi siderurgica degli anni '80, la legge 181 si è dimostrata un efficace strumento per promuovere nuove iniziative industriali, rivitalizzare il sistema imprenditoriale locale e creare nuova occupazione stabile.
Allo strumento, sempre aperto, possono accedere le società di capitali (piccole, medie e grandi imprese) economicamente e finanziariamente sane, e operanti nei seguenti settori:
- attività estrattive, manifatturiere e di produzione dell'energia elettrica
- fornitura di servizi alle imprese
Sono agevolabili gli investimenti relativi a progetti industriali che prevedano la realizzazione di:
- nuove unità produttive
- ampliamenti, ammodernamenti, delocalizzazioni, ristrutturazioni o riattivazioni di unità produttive esistenti che, in ogni caso, producano occupazione aggiuntiva a quella preesistente.

Possono usufruire delle agevolazioni gli investimenti da realizzarsi nelle aree di crisi individuate con norme ad hoc via via succedutesi nel corso degli anni.

Sono ammissibili le seguenti tipologie di spese:
•progettazione e studi di fattibilità
•terreni e fabbricati
•opere murarie, impianti e infrastrutture
•attrezzature e macchinari
•software informatici commisurati alla produzione e alle necessità gestionali dell'impresa
•brevetti relativi a nuove tecnologie e processi di produzione
•mobili per ufficio e arredi

Le agevolazioni, diverse in relazione alla localizzazione e alla dimensione dell'impresa, consistono nella concessione di un contributo a fondo perduto che può arrivare:
* al Centro-Nord fino al 25% degli investimenti ammissibili,
* al Sud fino al 40% degli investimenti ammissibili
In aggiunta, chi investe nel Sud può ottenere un finanziamento agevolato per un importo fino al 30% degli investimenti ammissibili; la durata massima è di 10 anni, compresi i primi 3 di ammortamento.
I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati vengono concessi a condizione che l'Agenzia erogante acquisisca una partecipazione temporanea di minoranza nel capitale sociale dell'azienda beneficiaria, riscattabile nell'arco di cinque anni.
L'intervento è regolato da appositi contratti che disciplinano l'acquisizione della partecipazione, le regole di corporate governance e le modalità di way out obbligatoria.
L'Agenzia acquisisce la partecipazione attraverso la sottoscrizione di parte dell'aumento di capitale:
- In forma minoritaria
- per un periodo di tempo definito (max 5 anni).
In ogni caso è necessario che i soci dell'impresa beneficiaria apportino mezzi propri (capitale sociale) pari ad almeno il 30% dell'investimento.
Le agevolazioni sono erogate parallelamente allo stato di avanzamento dei lavori.
A fronte delle agevolazioni è previsto che l’azienda beneficiaria si impegni attraverso:
•fidejussione dei proponenti, se persone giuridiche, o polizza fidejussoria di durata pari a 12 mesi dopo la realizzazione del programma degli investimenti, a garanzia dell'eventuale restituzione del contributo;
•ipoteca di primo grado o fidejussione bancaria a garanzia del rimborso del finanziamento.

I progetti sono esaminati e valutati sotto il profilo economico, finanziario e tecnico.
La valutazione si divide in due fasi: ammissibilità e istruttoria.
Nella prima fase la richiesta viene esaminata prendendo in considerazione i seguenti aspetti:
•area in cui è previsto l'investimento
•tipologia di attività
•requisiti soggettivi del proponente
•prospettive del mercato di riferimento
•entità e tipologia dell'investimento proposto
•impatto occupazionale generato dall'investimento

La prima fase si conclude normalmente entro uno-due mesi dalla presentazione della domanda con la delibera di un apposito Comitato che stabilisce il passaggio o meno dell'iniziativa alla fase istruttoria.
La seconda fase, l'istruttoria vera e propria, analizza la validità economica, finanziaria e tecnica delle iniziative all'interno di un piano d'impresa, prendendo in considerazione i seguenti aspetti:

•verifica degli investimenti agevolabili
•prospettive del mercato di riferimento
•obiettivi economici attesi
•coperture finanziarie
•tempi e modalità di realizzazione del progetto
•impatto occupazionale generato dall'investimento