27 giu 2011

L. 53-00 - Incentivi per la Conciliazione Lavoro-Famiglia – dal 13-07-11 al 28-10-11


Il Dipartimento per le Politiche della famiglia ha presentato il nuovo bando per le Pmi che avvieranno progetti volti a migliorare il coordinamento tra i tempi lavorativi e di vita privata.
I beneficiari dell’iniziativa sono:
a) imprese, cooperative, consorzi, associazioni di imprese;
b) professionisti iscritti in pubblici registri;
c) aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, aziende ospedaliere universitarie;
d) lavoratori autonomi, lavoratori a progetto;
e) titolari di impresa collettiva che partecipano personalmente al lavoro aziendale.
Sono ritenute ammissibili le seguenti iniziative:
  1. progetti a favore dei dipendenti
  2. progetti a favore di imprenditori/professionisti
Il contributo previsto per la prima tipologia di iniziative è pari ad un massimo di 500.000,00 euro per progetti di durata massima pari a 24 mesi.
Per le iniziative facenti parte della seconda tipologia di iniziative il contributo sarà pari al massimo a 35.000,00 euro per progetti di durata massima pari a un anno.
Più in particolare, le due iniziative constano di:
1) Progetti, che prevedono come beneficiari finali i lavoratori dipendenti, riferiti ad almeno una delle seguenti tipologie:
- progetti per la flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro (part-time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, banca delle ore, orario flessibile in entrata o in uscita, su turni e su sedi diverse, orario concentrato);
- programmi ed azioni volti a favorire il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un periodo di assenza dal lavoro non inferiore a sessanta giorni a titolo di congedo di maternità e paternità o parentale, o per altri motivi legati ad esigenze di conciliazione tra vita professionale e vita familiare;
- progetti che promuovano interventi e servizi innovativi in risposta alle esigenze di conciliazione tra vita professionale e vita familiare delle lavoratrici e dei lavoratori.
2) Progetti che prevedono azioni che consentano ai titolari di impresa, ai lavoratori autonomi o ai liberi professionisti, per esigenze legate alla maternità o alla presenza di figli minori o figli disabili, di attivare una sostituzione o una collaborazione.
La domanda di finanziamento deve essere inviata entro il 13 luglio od il 28 ottobre 2011.

6 giu 2011

FEP Misura 3.5 Progetti/Operazioni pilota 20-06-11


La Regione Veneto, nell'ambito degli interventi del Fondo Europeo per la Pesca, ha emanato un bando per l’incentivazione di progetti pilota finalizzati all’acquisizione e diffusione di nuove conoscenze tecniche nel settore della pesca, realizzati da operatori economici in cooperazione con organismi tecnici o scientifici.
L'area territoriale di attuazione è l'intero territorio nazionale, regionale e interregionale, compreso il prospiciente ambito marino.
Sono ammissibili a contributo gli interventi che possano qualificarsi come progetti “pilota”, ovvero progetti realmente innovativi, di durata e costi limitati, in linea con la loro natura sperimentale.
Il semplice miglioramento tecnico, di lieve entità, apportato a tecnologie già esistenti e ben conosciute non rende l’intervento assimilabile alla categoria dei progetti innovativi. A tal fine, l’intervento deve realizzarsi in un arco temporale sufficiente a consentire il raggiungimento di risultati significativi, destinati a dimostrare in condizioni simili a quelle reali del settore, l’interesse economico o l’affidabilità tecnica di una tecnologia innovativa, ed avere un costo ammissibile non superiore ad € 95.000,00
In particolare, gli interventi devono:
- non avere immediata natura commerciale; pertanto, il profitto eventualmente generato nella fase di realizzazione del progetto pilota deve essere detratto dal finanziamento pubblico concesso;
- nel caso di interventi di cui all’art. 41, par. 2, lett. b) del Regolamento di base, gli stessi devono riguardare almeno il 70% delle imbarcazioni o capacità di pesca (misurata in GT) registrata nell’area di intervento;
- le disposizioni di cui all’art. 41 del Regolamento di base, non possono essere utilizzate per evitare limitazioni o restrizioni fissate in altri articoli del FEP.

Gli interventi ammissibili devono essere finalizzati a:
1. sperimentare l’affidabilità tecnica o economica di una tecnologia innovativa, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche ed economiche della tecnologia sperimentata;
2. sperimentare piani di gestione e piani di ripartizione dello sforzo di pesca;
3. elaborare e sperimentare metodi per migliorare la selettività degli attrezzi e ridurre le catture accessorie, i rigetti in mare e l’impatto ambientale, in particolare sui fondali marini;
4. sperimentare metodi alternativi di tecniche di gestione di pesca;

All’intervento ammesso a finanziamento deve essere associato un adeguato monitoraggio scientifico degli effetti prodotti dal progetto pilota, effettuato da un istituto o ente di ricerca riconosciuto a livello nazionale.
I risultati del progetto pilota finanziato formano oggetto di relazione tecnica, per la quale l’Amministrazione concedente garantisce una idonea valutazione qualitativa e successivamente la rende disponibile al pubblico tramite pubblicazione sui siti istituzionali.
Sono, in ogni caso, esclusi gli interventi inerenti la pesca sperimentale, intesa come pesca esplorativa, a meno che i medesimi riguardino l’uso sperimentale di tecniche e/o di attrezzi da pesca più selettivi, con lo scopo di determinare una diminuzione degli impatti sugli stock ittici e/o sull’ambiente marino.
I soggetti ammessi al finanziamento sono le Organizzazioni di Produttori riconosciute ai sensi del Reg.(CE) n.104/2000 e s.m.i., Consorzi di imprese di pesca, Cooperative di pescatori, Organismi pubblici, Organizzazioni professionali riconosciute.
I richiamati soggetti devono individuare un istituto/ente di ricerca riconosciuto a livello nazionale, che cooperi alla realizzazione progettuale, ed al quale deve essere affidata l’attività di monitoraggio scientifico del progetto stesso e che provveda alla relazione tecnica finale.
Le spese considerate ammissibili sono quelle a far data dal 1 gennaio 2009. Le spese ammissibili sono considerate al netto di oneri accessori e imposte, compresa l’IVA, a meno che questi ultimi non siano realmente e definitivamente sostenuti e non recuperabili dal soggetto ammesso a contributo e siano pertinenti alle tipologie di spesa di seguito declinate:
- attrezzatura oggetto di sperimentazione;
- materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico;
- impianti di piccole dimensioni da utilizzarsi a fini dimostrativi;
- produzione di materiale di comunicazione e informazione;
- costi connessi all’organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari nel limite massimo del 10%;
- spese relative alla cooperazione con l’istituto scientifico (relazione ex ante, monitoraggio, relazione tecnica finale);
- spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 10 %;
- spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.).

Con riferimento alla tipologia di intervento, l’articolo 41, comma 2, lett. b) del Regolamento di base prevede che scopo della sperimentazione dei piani di gestione e di ripartizione dello sforzo di pesca sia quello di verificarne le conseguenze a livello biologico ed economico, nonché di ripopolamento.
E’, pertanto, evidente che possono essere ammessi a contributo solo i costi direttamente connessi alla verifica delle conseguenze della messa in atto del piano. Sono esclusi dall’ammissibilità i costi connessi all’attivazione e alla realizzazione pratica del piano ovvero la gestione ed il controllo effettivi, quali aiuti per arresto definitivo e temporaneo delle attività di pesca, compensazioni per interruzioni delle attività di pesca, ecc., che sono finanziati tramite le misure relative ai pertinenti Assi prioritari.
Non sono ammissibili:
- le spese riferibili a contributi in natura;
- costi di funzionamento;
- canoni delle concessioni demaniali;
- l’acquisto (con esclusione del noleggio) dell’attrezzatura che accresca la capacità di pesca (del tipo sonar, telecamere subacquee ecc.…);
- i materiali di consumo connessi all’attività ordinaria del beneficiario e per i quali non sia dimostrata l’inerenza alle operazioni finanziate;
- le spese relative ad opere in subappalto per operazioni diverse da quelle realizzate ai sensi del codice dei contratti pubblici, D.Lgs. 163/2006;
- gli interessi passivi;
- le spese di realizzazione e ristrutturazione di alloggi per il personale;
- le spese per procedure amministrative, brevetti e bandi di gara;
- l’acquisto di arredi ed attrezzature d’ufficio diverse da quelle di laboratorio;
- l’IVA se non definitivamente sostenuta e non recuperabile dal beneficiario finale;
- tributi o oneri (in particolare le imposte dirette e i contributi per la previdenza sociale su stipendi e salari) che derivano dal cofinanziamento FEP, a meno che essi non siano effettivamente e definitivamente sostenuti dal beneficiario finale;
- le spese di consulenza per finanziamenti e rappresentanza presso le pubbliche amministrazioni.

La spesa massima ammissibile per singolo progetto è fissata ad Euro 95.000,00 e non saranno accoglibili progetti la cui spesa ammissibile è inferiore a Euro 20.000,00.
Il contributo è calcolato in percentuale del costo progettuale valutato ammissibile:
- 100% nel caso di interventi di interesse collettivo;
- 60% nel caso di interventi diversi.

Nella redazione delle graduatorie, si terrà conto dei seguenti criteri di selezione:
- Interventi volti a consentire la sperimentazione di piani di gestione e piani di ripartizione dello sforzo di pesca, vietando se necessario la pesca in certe zone, allo scopo di verificare le conseguenze a livello biologico ed economico, nonché il ripopolamento sperimentale;
- Interventi volti ad elaborare e sperimentare metodi per migliorare la selettività degli attrezzi e ridurre le catture accessorie, i rigetti in mare o l’impatto ambientale, in particolare sui fondali marini;
- Interventi volti a sperimentare, in condizioni simili a quelle reali, l’affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o
economiche sulla tecnologia sperimentata;
- Interventi volti a sperimentare tipi alternativi di tecniche di gestione della pesca;
- Progetti integrati che prevedono più di una misura.

Le domande ed i progetti vanno presentati entro e non oltre il 20/06/11

6 apr 2011

Contributi per il reinserimento di lavoratori over 50 – a sportello fino al 30/11/2011

Italia Lavoro, in qualità di organismo di assistenza tecnica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attua, nell'ambito dell'Azione di sistema Welfare to work per le politiche di re- impiego, uno specifico intervento finalizzato ad accrescere le opportunità di ricollocazione di manager di età superiore ai 50 anni e disoccupati con il coinvolgimento diretto del sistema delle imprese, attivando contributi all'inserimento dei menzionati soggetti target, finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Possono presentare domanda di richiesta i datori di lavoro in regola con l'applicazione del Contratto
Collettivo Nazionale del Lavoro, con gli obblighi contributivi ed assicurativi e con le norme che disciplinano la materia del lavoro in genere. I datori di lavoro, inoltre, non dovranno avere in corso o attivato - nei 12 mesi precedenti la data di presentazione della domanda - procedure concorsuali, dovranno dichiarare di non essere sottoposti ad alcuna misura di prevenzione e non dovranno aver licenziato nei 12 mesi precedenti dirigenti, anche appartenenti a società collegate o facenti parte del medesimo gruppo.
Sono previste, nello specifico, le seguenti tipologie di contributi:
a) bonus assunzionale a fronte di una assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato;
b) bonus assunzionale a fronte di una assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato per
almeno 24 mesi;
c) bonus assunzionale a fronte di una assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato o di
collaborazione a progetto per almeno 12 mesi.
La tipologia contrattuale prescelta dal datore di lavoro che legittima l'erogazione del contributo, fatta eccezione per le collaborazioni a progetto, deve comportare, in ogni caso, l'assunzione del soggetto target (ex dirigente disoccupato over 50) con la qualifica di dirigente.
Il contributo all'inserimento è fissato in:
·        10.000 euro per ogni manager over 50 in stato di disoccupazione assunto con contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno 24 mesi;
·        5.000 euro per ogni manager over 50 in stato di disoccupazione assunto con contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi;
·        5.000 euro per ogni manager over 50 in stato di disoccupazione assunto con contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi;
·        5.000 euro per ogni manager over 50 in stato di disoccupazione assunto con contratto di collaborazione a progetto di almeno 12 mesi.
L'incentivo non ha effetto retroattivo, ma si riferisce alle assunzioni che interverranno dopo la data di pubblicazione del bando.
Saranno ammesse a contributo esclusivamente le richieste riferite ad assunzioni effettuate successivamente alla data del 21 dicembre 2010 e non oltre il 30/11/2011 (farà fede l'ordine cronologico di presentazione della richiesta di contributo). I contributi saranno assegnati alle aziende aventi diritto fino ad esaurimento delle relative disponibilità.
La richiesta potrà essere presentata a far data dall'11/01/2011 e non oltre il 30/11/2011.

27 giu 2009

UE - LIFE+ conservazione ambiente - 15/09/2009

Cofinanziamento di progetti nel campo della conservazione della natura, della politica e della governance ambientali e dell'informazione e della comunicazione in materia ambientale.
Possono fare richiesta di finanziamento Enti pubblici e/o privati, Imprese, ONG, Organizzazioni senza fini di lucro, aventi la propria sede in uno dei 27 Stati membri dell'UE.

19 giu 2009

Strumenti per la piccola imprenditoria - parte 3 – Franchising - sempre aperta

Continuiamo il nostro excursus tra gli strumenti che definisco “sempre verdi” ossia non caratterizzati da bandi e/o scadenze, ma da una procedura “aperta tutto l’anno”, di cui fanno parte anche i precedenti due strumenti analizzati (Lavoro Autonomo e Microimpresa).
Lo strumento che voglio qui illustrarvi è denominato Franchising ed anch’esso è gestito da Invitalia, con tutto ciò che ne consegue.
Anche in questo caso trattasi di uno strumento a copertura nazionale, ossia potenzialmente attivabile per iniziative ubicate ovunque sul nostro territorio, sempre con le eccezioni per le regioni del Centro Nord (con zone escluse) e con intensità di aiuto che vanno dalla copertura del 100% dell’investimento per le regioni del Sud ed a decrescere più ci si spinge verso il Nord Italia.
Questa misura è quella adatta per l’esercizio di attività commerciali: essa infatti ammette nuove iniziative condotte sia sottoforma di ditta individuale o società (di persone o di capitali) per la commercializzazione di beni e di servizi mediante la formula dell'affiliazione in Franchising.
Unica grande limitazione che potrebbe rendere poco appetibile lo strumento è che si può presentare domanda di agevolazione solo per progetti da realizzarsi affiliandosi con i franchisor convenzionati con Invitalia.
Comunque si trovano marchi consolidati sul mercato, con adeguata esperienza e competenza: se la limitazione è una caratteristica negativa, d’altro canto bisogna ammettere che l’accreditamento dà una certa sicurezza al neo imprenditore circa l’affidabilità del Franchisor al quale si sta affiliando.
Al momento i Franchisor convenzionati sono 33, operanti in settori diversi (dai servizi finanziari alla vendita di gelati) ma l’elenco è in continuo aggiornamento in quanto ve ne sono di nuovi che entrano, superando la procedura di selezione ed accreditamento di Invitalia, ed altri che ne escono per i motivi più svariati. Tra i nomi illustri presenti da tempo, si cita Mail Boxes Etc., tra i defezionati si cita l’altrettanto noto Buffetti.
Le agevolazioni consistono come sempre in un mix tra contributo a fondo perduto e mutuo a tasso agevolato, ma l’importo non è predefinito bensì è il risultato di un calcolo per il rispetto del principio che prevede che l'importo del mutuo a tasso agevolato per gli investimenti non possa essere inferiore al 50% del totale delle agevolazioni concedibili e che l’agevolazione complessiva non ecceda il limite de minimis.
Le spese ammissibili a finanziamento per l'investimento riguardano: attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti; beni immateriali a utilità pluriennale; ristrutturazione di immobili, entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti. Le spese ammissibili per la gestione: materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti, nonché altri costi inerenti al processo produttivo; utenze e canoni di locazione per immobili; oneri finanziari (con l'esclusione degli interessi del mutuo agevolato); prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati.

Strumenti per la piccola imprenditoria - parte 2 - Microimpresa - sempre aperto

Continuiamo l’excursus su alcuni strumenti di finanza agevolata rivolte alle nuove iniziative imprenditoriali.
Un interessante strumento, anch’esso gestito da Invitalia e noto col nome “microimpresa”, è volto a finanziare nuove iniziative imprenditoriali nei più disparati settori (artigianato, produzione di beni, fornitura di servizi sia alle aziende che alle persone, edilizia, somministrazione, turismo e trasporti di merci o di persone non oltre le 9 unità) svolte da soggetti giuridici costituiti sotto forma di società di persone la cui base sociale sia composta, sia numericamente che in relazione alle quote possedute, da soggetti non occupati e residenti nei territori agevolabili. Sono invece assolutamente escluse iniziative nel settore del commercio.
Anche questo strumento agevola iniziative praticamente in tutta Italia, ad eccezione di alcune aree del Centro Nord e come sempre il Sud è il più finanziato, riuscendo i progetti, se realizzati al Sud, una copertura delle agevolazioni rispetto alle spese da affrontare pari al 100%.
Le spese ammissibili a finanziamento per l'investimento riguardano: attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti; beni immateriali a utilità pluriennale; ristrutturazione di immobili, entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti.
Le spese ammissibili per la gestione: materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti, nonché altri costi inerenti al processo produttivo, utenze e canoni di locazione per immobili, oneri finanziari, prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati. Le attrezzature e macchinari possono essere anche usati purchè non oggetto di precedenti agevolazioni.
Il programma di investimento non può eccedere la spesa per investimenti di 129.114 Euro IVA esclusa, il che vuol dire che non è possibile presentare progetti con investimenti superiori a tale importo e richiedere un finanziamento parziale (come accade per tutti gli altri strumenti agevolati), dichiarando l’eccedenza come “apporto dei soci”.
Come per lo strumento “Lavoro Autonomo” presentato in un precedente articolo, l’agevolazione concessa consiste in un finanziamento a tasso agevolato e un contributo a fondo perduto che, complessivamente, coprono il 100% degli investimenti ammissibili; ad esso si aggiunge (e non fa cumulo con i 129.000 euro di cui sopra) un contributo a fondo perduto per le spese relative al primo anno di attività relative alla gestione.
E’ possibile acquistare anche beni usati ed in particolari situazioni anche l’acquisto di un’attività preesistente, quando questa sia necessaria per l’ottenimento delle licenze di esercizio altrimenti non ottenibili. Restano escluse, però, dal finanziamento tutte le spese inerenti la “ceditura” e la “voltura”.
Anche in questo caso la domanda consta di alcuni documenti personali dei soci e della società, di una relazione sull’iniziativa imprenditoriale (Business plan) che ne indichi la fattibilità economico finanziaria, la sostenibilità, la redditività e l’ampiezza del mercato.
E’ sempre possibile presentare domanda di agevolazioni sullo strumento in questione.